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Cassorso (m. 2776)
Data 7/7/2012
Percorso stradale in autostrada fino a Mondovì, all'uscita si segue la SP 564 inizialmente verso di Borgo San Dalmazzo, successivamente in direzione della Val Maira dove si arriva a Dronero risalendo la SP 422; dopo avere superato, tra gli altri, San Damiano Macrea e Stroppo si prosegue in direzione di Acceglio. Non molto prima di Acceglio si prende, sulla sinistra, l'indicazione per Canosio, dove la strada diventa in alcuni punti più stretta, e lo si supera fino a giungere a Colle Preit dove si posteggia.
Itinerario dal posteggio (m.2083) termina la strada asfaltata e si inizia a percorrere la larga sterrata che porta al rifugio Gardetta (m.2335, 1h circa) che è situato in un ampio vallone; accanto al rifugio si notano i resti di alcuni baraccamenti militari ed un cippo che ricorda un tragico evento accaduto durante le operazioni di bonifica della zona, effettuate dopo la Prima Guerra Mondiale. Dal rifugio (che era un ricovero militare) si continua lungo la sterrata, lasciandosi alle spalle la grande bastionata di Rocca la Meja, fino ad arrivare al Passo della Gardetta (m.2437, 30') che rappresenta un incrocio con altri sentieri della Grande Traversata delle Alpi e del Percorso Occitano; nella stagione estiva non è difficile incontrare molte marmotte. Dove ora si trova il rifugio, si notano ancora i resti dei vecchi baraccemtni militari. Dal passo si nota, in direzione NE, la figura del Cassorso e l'inizio della traccia che si andrà a seguire. Il sentiero è inizialmene a mezza costa e si procede seguendo le indicazioni di alcuni segni rossi, prendendo gradualmente quota; si continua con brevi saliscendi, da fare con attenzione, fino ad incontrare un tratto dove è presente una catena che aiuta nello scendere di pochi metri. Si prosegue lungo la cresta superando alcuni punti che presentano un pò di esposizione, per giungere alla parte finale che diventa più larga, iniziando a vedere la croce di vetta; dalla vetta (1h circa) il panorama è ampio e si possono notare alcune delle più belle cime della Val Maira; sempre vicina appare Rocca la Meja.
Il ritorno avviene lungo il percorso effettuato all'andata.
In termini di lunghezza e dislivello non è un'escursione molto lunga, ma occorre prestare attenzione lungo il tratto di cresta, specie nelle parti in discesa dove il sentiero è leggermente scivoloso