Date 10/8/2015
Itinerario
partenza da Peio Fonti, in Val di Sole posteggiando presso
la funivia che porta
Percorso
da Peio Fonti siamo saliti con la telecabina Tarlenta
(m.2000 circa) dove si trova il rifugio Scoiattolo; qui si
scende leggermente per arrivare alla partenza della
seggiovia che porta a Doss dei Cembri dove si trova
l'omonimo rifugio e dove è iniziata l'escursione. Si passa
davanti al rifugio e si nota un cartello con indicazione per
il rifugio Vioz (sentiero 105). Il sentiero inizia con
pendenza regolare e mai troppo sostenuta anche se alla lunga
si avvertirà; il paesaggio intorno è splendido ed ogni tanto
conviene fermarsi per poterlo ammirare al meglio; la
vegetazione è del tutto assente e si sale in mezzo a
pietroni che rendono la salita molto suggestiva. Poco prima
di arrivare al Brik (m.3206) si incontra un breve tratto
dove si trovano due cavi che possono aiutare in discesa o se
il sentiero risultasse bagnato. Si sale ancora, praticamente
senza sosta fino al rifugio, sempre passando tra enormi
pietre con pendenza sempre abbastanza sostenuta ma mai
eccessiva: ogni passo è però compensato dalla bellezza
selvaggia che si attraversa. Il rifugio (m.3535) si inizia a
vedere poco prima di arrivare e rappresenta già una bella e
soddisfacente escursione; una sosta è dovuta anche per
poterlo vedere all'interno e riprendere un pò fiato, oltre
che dare uno sguardo alla piccola chiesetta che si trova
accanto.
Si continua, quindi, alle spalle del rifugio dove i segnavia
sono un pò meno evidenti rispetto alla parte precedente del
sentiero e conviene seguire i vari ometti che, invece, sono
più presenti; in ogni caso, il sentiero da salire risulta
abbastanza evidente. Lungo la salita si incontrano i resti
di una vecchia costruzione in legno, forse di origine
militare; la vetta non è molto distante e in 15-20 minuti vi
si arriva: nelle giornate limpide il panorama è mozzafiato
mentre in questa occasione la nebbia ha accompagnato
l'ultima parte di salita, ma la soddisfazione di essere
arrivati bene in cima è stata ugualmente molta.
Dalla cima si può tornare oppure, come in questa occasione,
verso la vicina Punta Linke dove si trova un museo militare
all'aperto; per arrivare a Punta Linke occorre attraversare
un breve tratto di ghiacciaio e quindi aggirare un tratto
roccioso e si arriva all'ingresso del museo. Qui abbiamo
trovato un volontario di una locale associazione che ha
fatto effettuare una visita guidata all'interno di quanto
resta del baraccamento, dove durante la Prima Guerra
Mondiale vivevano molti militari italiani in condizioni
molto estreme, vista la quota e le temperature rigide.
Il ritorno è
avvenuto lungo il percorso di andata; l'escursione è
impegnativa per lunghezza e dislivello ma ripaga ampiamente
dello sforzo fatto. Non presenta difficoltà tecniche fino al
rifugio Vioz, mentre dal rifugio alla cima occorre fare attenzione nei punti dove si
trovano alcuni lastroni ed ancora nel passaggio lungo il
ghiacciaio anche se breve.
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